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FBR si racconta #01 Gestione Qualità

 

Buongiorno Bettarello, mi dica: qual è il suo ruolo in FBR?

Io sono il responsabile della gestione qualità, ho il compito di gestire e tenere monitorato la corretta applicazione delle procedure stabilite dalla direzione e nel rispetto delle normative vigenti, compreso il mantenimento del certificato di qualità ISO 9001.

 

Ok, ma questo tipo di approccio è una peculiarità di FBR?

Diciamo che per quanto riguarda la vendita sul mercato di bruciatori vengano rispettate norme relative a progettazione, produzione e collaudo.

Non tutte le aziende, invece, sono certificate ISO 9001. Quando un’azienda è certificata ISO 9001 oltre a tenere monitorato tutti quelli che sono gli aspetti inerenti alla normativa, che pone al centro la soddisfazione del cliente, è a sua volta verificata da un ente terzo ( esterno, ente accreditato).

Il focus principale è verificare che quello che da noi viene fornito rispecchi esattamente quanto ci viene richiesto; per essere certi di fornire un prodotto che rispecchia quello che è il progetto esecutivo:

- tutta la comunicazione e la gestione commerciale con il cliente

- i fornitori, i processi e i materiali sia in accettazione che in produzione

- i test di laboratorio

Detto questo, un prodotto certificato ci garantisce che il prodotto rimanga inalterato nel tempo, tra un anno o due o tre e così via. E quindi, se tengo monitorato tutto il processo produttivo mantengo la qualità di quello che produco.

 

E quindi queste attenzioni non è detto che si ritrovino nelle aziende che siano fuori dall’Unione Europea.

Esatto. Nel nostro caso, il fatto di essere certificati ci obbliga a fare quello che scriviamo e scrivere quello che facciamo ed è una grande garanzia per il cliente; tant’è che anche i committenti esteri fuori dalla comunità europea (esportiamo l’85% della nostra produzione in più di 80 paesi nel mondo…) spesso e volentieri ce lo chiedono come ulteriore garanzia.

Inoltre abbiamo certificazioni valide anche in paesi asiatici, in Russia e Cina prevalentemente. Aderire a questo tipo di certificazioni, garantisce i clienti anche sulle modalità in cui noi svolgiamo le verifiche. Noi ad esempio facciamo un collaudo funzionale del prodotto finito che forniamo con pre-taratura di base: la messa in opera è molto più semplice perché una volta installata la macchina va solo regolata. Naturalmente il cliente è molto contento di questo.

Infine, la certificazione ci dà la rintracciabilità integrale del prodotto e dei suoi componenti, anche se provenienti da fornitori esterni. Abbiamo quindi la capacità di rintracciare la destinazione di un lotto che ha fatto emergere problematicità.

 

Ci può raccontare qualcosa sulle etichette che abbiamo visto in azienda?

Tutto quello che si muove in azienda viene etichettato con un codice che gestiamo noi e al quale vengono attribuite delle coordinate di magazzino che facilitano l’operatore nel prelievo di tutto ciò che serve a produrre un dato prodotto.

 

E le etichette verdi, gialle e rosse?

Riguardano il controllo qualità di componenti all’ingresso: quando entrano in azienda si applica l’etichetta gialla con la copia del DDT. Quando vengono controllati, viene abbinata l’etichetta verde se sono conformi, ovvero che rispettano le quote, i dati tecnici, l’aspetto esteriore… e possono quindi essere immagazzinati e poi utilizzati. Al contrario, se viene trovato un componente che non rispetta quanto previsto e quindi non è conforme, viene etichettato con il bollino rosso e in base al tipo di criticità si decide come operare.

 

Ma tutto questo non è anti-economico per FBR?

Sicuramente possono aumentare i costi ma non è anti-economico perché avere una corretta gestione in ogni momento, garantisce che la procedura applicata oggi sarà la medesima anche in futuro.

 

Si crea uno standard...

Esatto, si tratta proprio di standardizzare tutti gli aspetti aziendali: il controllo in accettazione, la fase produttiva, quali verifiche e collaudi realizzare per essere certi che il prodotto abbia un funzionamento corretto... se tengo monitorata la richiesta del cliente sono certo che alla fine del mio processo fornisco quello che il cliente mi ha richiesto e non qualcosa di diverso. Essere certificati ci obbliga a lavorare nel rispetto delle norme. Se il cliente è soddisfatto ho maggiore probabilità che continui ad acquistare prodotti FBR, ed a garantire la redditività dell’azienda. È un approccio così vincente che stiamo pensando di adottare anche la certificazione ISO 14001.

 

Ma questo percorso quand’è che lo avete iniziato?

Nel 1999 abbiamo ottenuto la certificazione ISO 9002, che era prima della 9001, e quest’ultima l’abbiamo ottenuta nel 2004.

 

Ah però, sono 17 anni!

Infatti quando abbiamo gli audit dell’ente certificatore e vede come gestiamo i processi aziendali, riscontrano con mano quanto la parte normativa sia ormai integrata nelle dinamiche interne dell’azienda ed è parte fondante della crescita di tutta FBR. E, ovviamente, viene riscontrata anche dai clienti.

Grazie a questo approccio eliminiamo i rischi di sbagliare e di fare qualcosa di non corretto, e vale per qualsiasi ambito aziendale, anche cambiando le persone.

Logicamente l’esperienza e la formazione incidono tantissimo ma anche su questo cerchiamo sempre di essere attenti e attivi; infatti tra i vari indicatori aziendali sotto attenta valutazione, c’è il rapporto tra le ore di formazione e le ore “lavorate”: impegno di FBR è cercare ogni anno di migliorare.

FBR è attenta anche all’ambiente lavorativo, questo corrisposto anche dal responsabile della sicurezza che più volte ci ha fatto i complimenti per come la nostra realtà è gestita: basso livello di rumore, ambiente puliti e ordinati, scarso utilizzo di prodotti chimici pericolosi per la salute etc. etc.

 

Dev’essere una grande soddisfazione per Lei?

Eh sì, assolutamente!

F.B.R. Bruciatori S.r.l.
Via V. Veneto, 152
37050 Angiari (Verona — Italy)
T. +39 0442 97000
fbr@fbr.it
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